Lo studio Park Associati ha vinto il concorso per la realizzazione di un nuovo luogo di lavoro per Regione Lombardia fondato sul benessere dell’uomo e della comunità
Un articolato e iconico complesso di edifici culminante con una torre di 26 piani che modificherà lo skyline milanese. Un progetto che verrà realizzato a ridosso della zona Isola e non distante dalla stazione centrale, su un’ampia area di 69 mila metri quadrati, oggi occupata dall’ex sede della Montedison (costruita nel 19971)- e successivamente, a partire dagli Anni 2002 – utilizzata per far spazio agli uffici dei dipendenti della Regione Lombardia.
L’edificio esistente verrà quindi demolito e al suo posto sorgerà il Palazzo Sistema, una realizzazione che si ispira ai principi dell’architettura biofilica, filosofia progettuale che pone al centro la sintonia tra uomo e natura. L’intera costruzione, infatti, è concepita come un’integrazione fra architettura ed elementi naturali, dove la bellezza, la luminosità e l’armonia degli spazi è funzionale al benessere delle persone.
L’intervento si colloca a Milano, tra via Pola, via Rosellini, via Taramelli e via Abbadesse delimitando uno spazio che sarà allo stesso tempo pubblico e protetto.
Il progetto porta la firma dello studio Park Associati – che ha vinto il concorso lanciato lo scorso marzo su “Concorrimi”, la piattaforma concorsuale dell’Ordine degli Architetti di Milano – e sarà l’occasione per creare un nuovo luogo di lavoro per Regione Lombardia e per attivare, contemporaneamente, un processo di rigenerazione urbana che coinvolgerà l’intero quartiere, dialogando con la comunità che ne diventerà il principale utilizzatore.
Protagonista indiscusso di Palazzo Sistema sarà il verde diffuso: il parco che fa da contorno agli edifici andrà a invade gli spazi interni, innestandosi nel complesso architettonico. Un grande giardino – di oltre 15 mila mq – che è stato progettato seguendo i principi del cosiddetto “dry garden”: un giardino, cioè, che si potrebbe definire autosufficiente, perché richiede una bassa manutenzione, grazie agli avvallamenti del terreno che consentono di raccogliere l’acqua piovana, filtrando le precipitazioni in una vasca sottostante, in modo che l’acqua venga drenata lentamente per favorire la mitigazione climatica. Le piante utilizzate sono state scelte per essere resistenti alla siccità, possono quindi crescere in zone con condizioni estreme, purché il terreno sia ben drenato e non ci siano ristagni d’acqua.
Questa “oasi” sarà aperta all’intero quartiere e ai fruitori dei servizi della Regione Lombardia, in pratica a tutti coloro che lavorano e vivono in questa parte della città. Palazzo Sistema vuole essere un importante elemento di ricucitura del tessuto urbano e si svilupperà in orizzontale con edifici bassi di cinque piani, culminando con una torre alta 122,50 metri. La verticalità di questa struttura viene enfatizzata da una sorta di “spina dorsale” costituita da terrazze verdi a doppia e tripla altezza riconoscibile dall’esterno grazie a specchiature modulari di vetro fotovoltaico che si estendono sul grande tetto giardino pensile, sulla copertura del corpo basso.
“Sicuramente il verde – ha sottolineato Michele Rossi, progettista e cofondatore dello studio Park Associati – è l’elemento di congiunzione dell’intero progetto. La natura è sempre in primo, non solo grazie all’ampio giardino autosufficiente e resiliente ma anche in verticale perché di fatto si inerpica sulla torre, garantendo uno sfogo verso l’esterno su ogni piano, e si allarga a giardini pensili e alle terrazze dislocate sui vari edifici”.
Il costo per la realizzazione dell’opera non dovrà superare – come previsto dal bando – i 128 milioni di euro e i lavori dovranno avere una durata massima di tre anni.
Ad oggii non si conosce tuttavia la data del loro inizio.