Bim e incentivi fiscali: Beatrice Soldi e Stefano Silvera di Edilclima spiegano l’uso combinato della metodologia Bim e di un software di analisi.
La nuova detrazione del 110% introdotta dal Decreto Rilancio nell’ambito degli interventi per il risparmio energetico “qualificato” ha portato molte novità nel campo delle detrazioni fiscali.
Gli interventi di risparmio energetico devono però rispondere a ben precisi requisiti, essenziali ai fini della valutazione preliminare per l’accesso alle detrazioni fiscali.
L’analisi energetica legata al mondo degli incentivi fiscali necessita di essere eseguita mediante un processo corretto che consenta l’ottenimento del miglior risultato in tempi ragionevolmente brevi, e con un flusso di lavoro ben organizzato.
Il flusso di lavoro per la preparazione di una pratica di incentivo fiscale non può prescindere dalla valutazione di quello che accadrà con la successiva Verifica dei Requisiti minimi.
In tale ottica occorre prestare particolare attenzione allo studio dei ponti termici, a partire dal modello architettonico: nel webinar tenuto dall’Ing. Beatrice Soldi e dal Dott. Stefano Silvera di Edilclima è possibile apprezzare come l’uso combinato della metodologia Bim e di un software di analisi di dettaglio possono rappresentare la strada migliore per ottimizzare le prestazioni energetiche di un edificio.
Il ponte termico si ha quando una parte (o zona) d’involucro dell’edificio ha una resistenza termica che tende a valori prossimi allo zero, ovvero, dove il calore si perde verso l’esterno o ambianti freddi e dove la temperatura superficiale interna dell’involucro è minore della temperatura di formazione della rugiada.
Con un software dedicato è possibile eseguire il rilievo delle superfici disperdenti e valutare come questo influenzi la creazione e l’inserimento dei ponti termici all’interno dell’input grafico.
Vengono trattati il calcolo delle dispersioni, la valutazione del rischio di formazione muffa in luogo dei ponti termici, ed il calcolo della trasmittanza media delle strutture.
Le casistiche mostrano esempi pratici ad esempio in un edificio esistente non isolato nel quale i ponti termici sono determinati tramite abaco, oppure in una riqualificazione nella quale i ponti termici sono stati calcolati agli elementi finiti.