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Bim e contrattualistica: il Legal Bim

I particolari meccanismi di funzionamento della metodologia Bim, e in particolare il suo fare perno sul concetto di collaborazione, pongono, oltre all’indispensabile inquadramento giuridico, una serie di nuove tematiche anche in ambito contrattualistico, ed ecco perchè si parla di Legal Bim.

Si pensi a tematiche come i diritti di proprietà intellettuale, la condivisione del rischio di progetto, l’inserimento del BIM nelle gare pubbliche, e la conseguente necessità di individuare schemi di riferimento in grado di concretizzarne l’approccio, ed altri legati al Legal Bim.

A oggi una delle esperienze più avanzate in materia è il cosiddetto FAC-1 – Framework dell’Accordo Collaborativo, un modello contrattuale multilaterale, utilizzabile da committenti pubblici e privati, che promuove la logica della collaborazione e dell’efficienza come valori aggiunti di un nuovo tipo di contratto ispirato alle sinergie per sconfiggere la conflittualità insita nei rapporti negoziali.

legal Bim
Una delle esperienze più avanzate in materia di contrattualistica BIM è il FAC-1 – Framework dell’Accordo Collaborativo, un modello contrattuale multilaterale utilizzabile da committenti pubblici e privati che promuove la logica della collaborazione e dell’efficienza

Il contratto tipo è stato elaborato, in partnership con il King’s College di Londra, sulla base di una “licence” firmata dal Rettore dell’Università degli Studi di Milano nel dicembre 2016.

L’adattamento al contesto giuridico italiano è stato seguito da un gruppo di lavoro interdisciplinare dell’Università degli Studi di Milano, del Politecnico di Milano e dell’Università degli Studi di Brescia, gruppo poi costituitosi nel primo Centro Interuniversitario di Construction Law and Management.

Per verificare, preliminarmente alla pubblicazione, la comprensibilità immediata dei termini impiegati nella traduzione e la coerenza del modello contrattuale con il mercato di riferimento, oltre che con la  sensibilità dei soggetti regolatori, la prima versione del documento è stata sottoposta a un confronto con oltre trenta realtà istituzionali, enti territoriali, università, associazioni di categoria, esponenti della magistratura amministrativa e operatori privati.

La particolare flessibilità e versatilità del FAC-1 permette di gestire in maniera efficiente commesse caratterizzate da più contratti e/o più soggetti

La particolare flessibilità e versatilità del FAC-1 permette di gestire in maniera efficiente commesse caratterizzate da più contratti e/o più soggetti. In particolare, adottando FAC-1 è possibile: ridurre gli extra-costi in sede di esecuzione e controllare le tempistiche dell’esecuzione; coordinare le attività dei diversi soggetti con maggiori garanzie di risultato e riduzione delle interferenze impreviste; governare in modo efficiente commesse complesse; raggiungere un valore aggiunto in termini di sostenibilità dell’opera o del servizio, efficientamento dell’organizzazione dei cantieri, di impiego e di condizioni di lavoro, di collaborazione con la filiera.

Oltre a ciò, vi sono obiettivi più generali quali l’impiego di uso del BIM, promuovere la collaborazione e la trasparenza, prevenire i rischi in fase di esecuzione, ridurre le contestazioni evitando in tale modo l’insorgere di contenziosi tra le parti.

Gli accordi collaborativi sono utilizzabili in qualsiasi caso in cui il committente o il capofila della collaborazione intenda costituire un’alleanza tra diversi soggetti coinvolti in un’iniziativa

Quella degli accordi collaborativi è tuttavia una figura giuridica complessa, che certamente presenta grandi potenzialità in termini di miglioramento della qualità della performance dei gruppi di lavoro e di risparmi di costi e tempi ma anche insidie che rischiano di non essere colte da un approccio non consapevole delle criticità giuridiche sottese, e che perciò richiede una competenza specifica e particolarmente qualificata di carattere legale.

In particolare, è importante un supporto professionale strutturato e consapevole fin dall’impostazione dei primi documenti della collaborazione, non ultimo per il fatto che gli accordi collaborativi sono accordi atipici, non regolati né dal Codice Civile né dal Codice dei Contratti Pubblici.

In generale, gli accordi collaborativi sono utilizzabili in qualsiasi caso in cui il committente o il capofila della collaborazione intenda costituire un’alleanza tra diversi soggetti tutti coinvolti in una determinata iniziativa, e disciplinarla attraverso una documentazione dettagliata dotata di valenza vincolante per le parti.

Se, per esempio, si vuole coordinare in un’unica rete l’impresa a cui sono stati affidati i lavori, i suoi fornitori, i subappaltatori, i consulenti, il Coordinatore della sicurezza, o altri soggetti che abbiano un incarico che possa incidere sulla buona riuscita del programma che si intende portare a termine, si può ricorrere a un accordo di collaborazione, stimolando i partecipanti a trovare sinergie che migliorino il lavoro di tutti a beneficio degli obiettivi comuni.

Con il contributo di Assobim

 

 

1 COMMENTO

  1. È con grande piacere che ho l’occasione di sottolineare come il CCLM abbia conseguito grandi risultati grazie al FAC-1 in materia di edilizia scolastica in Lombardia.
    Giuseppe Di Giuda e Sara Valaguzza ne hanno dato ampia dimostrazione, numeri alla mano, nell’Arena BIM4PA di DIGITAL&BIM ITALIA a Bologna lo scorso 21 Novembre.
    A oggi, il CCLM è impegnato nel Common Legal Linked Data Environment Management: siamo, come sempre, in prima linea sulla nuova frontiera!

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