Uno dei concetti più frequentemente citati a proposito di Bim è l’importanza del dato e della sua condivisione nella gestione digitale del processo costruttivo.
Un concetto che, come noto, non si riferisce tanto all’adozione di nuove tecnologie in sé quanto a una metodologia complessiva volta a rivedere l’iter progettuale, gli aspetti economici e operativi ad esso legati, la comunicazione fra i soggetti coinvolti e, più in generale, l’intero complesso dei processi informativi.
Processi che, nell’ambito delle costruzioni, comportano l’evoluzione e interazione di grandi quantità di dati eterogenei per origine e formato, oggi comunemente definiti Big Data.
Un’espressione che non si riferisce solo all’aspetto quantitativo ma coinvolge anche i relativi processi di raccolta e gestione, le tecnologie a supporto del loro ciclo di vita e le competenze necessarie a trasformare i dati grezzi in informazioni a supporto dei processi decisionali, individuando e gestendo quelli realmente importanti nel contesto dato e mettendoli in reciproca relazione.
I dati, come già detto, possono provenire da fonti eterogenee; nel caso dei processi edilizi, in particolare, l’aspetto centrale di questo approccio consiste non solo nella possibilità di gestire contemporaneamente diversi progetti ma soprattutto nel raccogliere, organizzare, analizzare e mettere in relazione ogni dato prodotto.
Nell’analizzare i possibili utilizzi dei big data nel settore delle costruzioni, alcuni autori propongono una tripartizione delle fasi caratteristiche della filiera, la progettazione, la costruzione e la gestione e manutenzione del bene.
Nella prima, ogni dato contenuto nel modello informativo parametrico può essere strutturato e utilizzato per “determinare obiettivi, caratteristiche, esigenze e requisiti riferiti alle varie componenti progettuali, dalla definizione dei materiali alla localizzazione”.
Nella seconda, i dati relativi al contesto complessivo vengono utilizzati per “pianificare lo svolgimento delle attività e garantire il monitoraggio in tempo reale dell’attività dei cantieri attraverso informazioni aggiornate su materiali, personale, mezzi, costi” utili a ottimizzarne le attività e i flussi di lavoro.
In fase di gestione e manutenzione, infine, il modello informativo parametrico usato per gestire la costruzione può essere costantemente aggiornato tramite sistemi IoT installati nell’edificio, che possono ad esempio fornire informazioni sulle prestazioni energetiche dell’involucro e degli impianti, l’integrità della struttura, così come fornire dati utili alla definizione di piani di manutenzione della stessa.
Sempre più spesso associato ai concetti di Big Data e IoT è quello di Intelligenza Artificiale, anche in questo caso intesa come strumento utile all’analisi di grandi moli di dati.
L’integrazione di tali concetti consente in particolare di migliorare attività tipicamente umane soprattutto nell’ambito analitico e decisionale, automatizzare processi ripetitivi e, più in generale, creare ulteriore valore aggiunto per le attività tipiche del processo costruttivo.
Data la natura del Building Information Modeling come metodologia strettamente legata al dato, alla sua gestione e alla gestione delle sue molteplici correlazioni, è intuibile come la possibilità di strutturare, analizzare e gestire i contenuti informativi in maniera sempre più sofisticata e dettagliata offerta da tali tecnologie rappresenti una chiave di estrema rilevanza per espanderne e sfruttarne al meglio le possibilità, sia in fase di sviluppo del progetto che negli stadi successivi, configurando veri e propri ecosistemi in costante evoluzione ed espansione.
Con il contributo di Assobim