Oltre che un approccio metodologico innovativo, il Building Information Modeling si caratterizza per una serie di linee guida e strumenti funzionali alla sua messa in atto: fra questi, il cosiddetto BEP – acronimo di BIM Execution Plan – indica in particolare uno specifico documento contrattuale all’interno del quale vengono definite tutte le modalità esecutive secondo le quali deve essere sviluppata la commessa BIM.
Lo scopo principale del BEP è quello di assicurare che tutti i soggetti coinvolti all’interno del progetto siano consapevoli dei rischi e delle opportunità connesse all’adozione del BIM nei flussi di lavoro del progetto, e per soddisfare le sue funzioni deve definire nello specifico tutti gli utilizzi dei modelli così come tutti gli indirizzi di sviluppo del processo BIM anche attraverso la programmazione della gestione dei dati nel ciclo di vita esecutivo dell’opera.
La normativa anglosassone, sia americana che inglese, prendono in considerazione dettagliatamente il problema della pianificazione del progetto, sia pure rappresentando in termini differenti contenuti, flussi e definizioni interne ad un BEP.
In generale si può comunque definire il BEP come attività programmatoria e di gestione della commessa BIM finalizzata a definire nuove strutture documentali, che nella più recente normativa nazionale trovano riscontro nel Capitolato Informativo, nell’Offerta di gestione della Commessa e nel Piano di Gestione della Commessa.
Sul tema del BIM Execution Plan il 14 ottobre 2020 è uscito un manuale, per i tipi di Tecniche Nuove: Bim Execution Plan, Strumenti per un piano di gestione informativa agile, scritto da Chiara Rizzarda e Gabriele Gallo. Ve ne parliamo in un articolo dedicato che potete leggere cliccando qui.
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Esplicitamente richiamato dalla Parte 5 della norma UNI 11337 come piano per la Gestione Informativa, finalizzato all’esplicitazione definitiva e operativa della modalità di gestione informativa del processo predisposta dall’affidatario (vincitore della gara di affidamento), il BEP è utilizzato per pianificare i requisiti BIM del cliente nella fase di progettazione e di gara, e potenzialmente nella fase di costruzione e durante l’intero ciclo di vita dell’edificio.
Definito dal “PAS 1192-2-2013 Specification for information management for the capital/delivery phase of construction projects using building information modelling”, il BEP prevede un pre – contratto e un post – contratto, e rappresenta in sostanza il piano redatto da progettista e appaltatore per illustrare modalità e strumenti finalizzati al raggiungimento degli obiettivi e requisiti stabiliti dal committente nell’Employer’s Information Requirement (EIR).
Il BEP, in particolare, contiene tutte le informazioni relative ai requisiti BIM che il progetto deve possedere per la fase di design, che rappresenterà la base per tutti i lavori futuri sul progetto, e definisce gli standard cui tutti i membri del team di progettazione dovranno attenersi nello sviluppo dello stesso.
Il BEP può essere redatto durante la fase di offerta (e in questo caso di parla di BEP pre- contratto ) o dopo l’assegnazione dello stesso, (BEP post – contratto). Il primo contiene tipicamente tutte le specifiche indicate nell’EIR e ulteriori informazioni aggiuntive, tra cui il piano di attuazione del progetto, gli obiettivi collaborativi e un modello informatizzato dello stesso riguardante la strategia del risultato finale.
Il secondo, oltre ai requisiti contenuti nell’EIR contiene quattro macro gruppi di informazioni: gestione (management), pianificazione e documentazione (planning and documentation), metodi e procedure (standard method and procedure) e soluzioni tecnologiche dell’informazione (IT solutions).
Grazie al Building Execution Plan risulta possibile accertare le competenze del project team, assistere il cliente nel valutare la fattibilità, conoscere le responsabilità del team, aggiungere la consulenza di un Project Manager BIM come figura supplementare e, più in generale, promuovere un migliore flusso di lavoro.
Con il contributo di Assobim