Secondo la recente ricerca di ResearchAndMarkets il mercato della domotica smart raggiungerà i 187,8 miliardi di dollari a livello globale entro il 2028, con un tasso di crescita annuale complessivo (CAGR) pari al 15,2%; parte di questa crescita deriverà dalla diffusione dei sistemi di automazione domestica per incorporare tecnologie di controllo degli accessi, una tendenza che sta diventando progressivamente più evidente in molti Paesi del mondo.
Per rispondere a questa esigenza e per celebrare il Mese Europeo della Cybersecurity 2022, 2N, specialista dei sistemi di controllo accessi IP, ha pubblicato una guida (che riportiamo di seguito) per supportare gli operatori e gli installatori che intendono implementare i dispositivi di controllo accessi nei sistemi di automazione domestica dei propri clienti.
Claudio Bellino, 2N Telekomunikace, ha dichiarato: “Desideriamo dare consigli concreti agli installatori e agli operatori del settore. I clienti comprendono sempre di più il valore dell’integrazione di sistemi di controllo degli accessi dei loro sistemi di automazione domestica, ma è necessario che ciò avvenga nel modo corretto – e con un’attenzione particolare alla cybersecurity – per poter godere di tutti i vantaggi in termini sia di sicurezza che di comfort“.
Guida di 2N sull’integrazione delle tecnologie di controllo degli accessi nei sistemi di automazione domestica
1. Considerare l’intera gamma delle opzioni di sicurezza disponibili
Per molti proprietari di casa che desiderano portare il proprio sistema di sicurezza a un livello superiore, l’integrazione di sistemi di controllo degli accessi e della domotica può offrire il risultato desiderato.
Ad esempio, si immagini che un ladro si aggiri nei paraggi e suoni al citofono per vedere se c’è qualcuno in casa. Con un citofono IP, è possibile ricevere la chiamata sul proprio smartphone, potendo visualizzare l’intruso e fingere di essere in casa.
Collegare il citofono a un sistema di automazione domestica permette di fare un ulteriore passaggio, intervenendo in tempo reale, ad esempio accendendo le luci di casa da remoto. Nella maggior parte dei casi, questo sarà sufficiente per dissuadere il ladro.
2. Considerare tutte le funzionalità che il controllo degli accessi può offrire
Integrare prodotti come la centralina 2N Indoor Touch 2.0 in soluzioni di automazione domestica di aziende come Control4, Savant, RTI e Crestron permette di trasformarli in pannelli di controllo centralizzati, in grado di regolare ogni elemento: dalle luci, all’aria condizionata e al sistema di entertainment, fino alla porta del garage e al sistema di irrigazione del giardino.
Inoltre, collegando i citofoni IP ai sistemi di smart home è possibile anche facilitare la consegna dei pacchi quando il proprietario non è in casa. Utilizzando il controllo della porta di ingresso da remoto, è possibile aprire il cancello al corriere tramite app e persino programmare il sistema in modo che il citofono invii un messaggio di benvenuto personalizzato. In seguito, è possibile passare dall’app allo stream di una telecamera IP esterna per essere sicuri che il corriere collochi il pacco nel posto desiderato.
In alternativa, il pacco può essere lasciato in garage, al riparo dalla pioggia. In questo caso, è possibile programmare il sistema per l’apertura della porta del garage, in modo che si apra solo parzialmente, al 20%, per permettere il passaggio del pacco all’interno del garage. Se ciò non fosse sufficiente, è possibile installare una telecamera di sicurezza che riprenda l’area di interesse e, una volta che il corriere ha consegnato il pacco, il sistema permette la chiusura automatica della porta del garage.
3. Scegliere dispositivi conformi a standard aperti o a protocolli specifici del produttore
In ognuno degli esempi precedenti, la chiave è la facilità di integrazione, poiché i consumatori – giustamente – sono restii a utilizzare dispositivi per la casa intelligente che non funzionano bene insieme.
Per questa ragione – sottolinea ancora 2N –, sono da evitare i sistemi proprietari e chiusi che non possono essere interconnessi con marchi diversi: l’acquirente sarebbe poi costretto a rivolgersi a un fornitore di automazione domestica specializzato in soluzioni personalizzate e probabilmente acquistare un’intera gamma di dispositivi che il fornitore supporta, con un conseguente aumento dei costi.
È preferibile invece dare la priorità ai dispositivi basati su standard e API aperti, in quanto possono essere facilmente integrati con tecnologie di terze parti.
4. La gestione da remoto fa risparmiare tempo e denaro
I clienti che utilizzano la domotica apprezzano la flessibilità di aggiungere nuove funzioni sorprendenti alla loro smart home quando lo desiderano.
Le opzioni di gestione a distanza, come la piattaforma cloud My2N, possono fare la differenza in questo senso, consentendo agli operatori di servire i propri clienti in modo più efficace e risparmiando tempo e denaro.
5. Dare priorità alla cybersecurity dei dispositivi di controllo degli accessi
La cybersecurity è ovviamente importante quanto la sicurezza fisica e qualsiasi anello debole in un sistema di automazione domestica rischia di permettere attacchi informatici a una smart home.
2N ha pubblicato un elenco di sette buone pratiche in materia di sicurezza informatica che gli operatori e gli installatori dovrebbero considerare quando lavorano a tutti i progetti di smart home, e una Guida all’Hardening che spiega come configurare i prodotti 2N in modo sicuro.