Bentley Systems guarda con fiducia e determinazione al futuro del Bim con i programmi OpenBuildingDesigner, specifico per il modeling (un’evoluzione del precedente AECOsim Building Designer) e ProjectWise, finalizzato alla gestione, condivisione e integrazione di tutte le informazioni e dei flussi informativi relativi al progetto.
ProjectWise, in particolare, si rivolge alle società di architettura e ingegneria che oggi partecipano alla realizzazione integrata dei progetti (IPD, Integrated Project Delivery) e che hanno superato quindi il modello di business fondato su fasi separate di progettazione, offerta o costruzione.
L’imperativo per questo tipo di azienda è diventato quello di sfruttare al massimo i potenziali flussi di lavoro digitali e l’ambiente di condivisione dei dati (CDE, Common Data Environment), messo a disposizione anche come servizio cloud, in cui integrare gli strumenti software utilizzati nelle precedenti e diverse fasi, fornendo uno standard comune che consente l’acquisizione e la condivisione in modo intelligente di tutti i pacchetti di lavoro digitali.
«ProjectWise favorisce una messa in comune proattiva e immediata di informazioni – spiega Micaela Cecchin, responsabile marketing South Europe di Bentley Systems – cui si aggiunge la capacità del sistema di tenere traccia degli inevitabili e imprevisti cambiamenti nel corso del progetto: il CDE registra le modifiche e può fornire notifiche automatizzate ai partecipanti che, a loro volta, potranno sincronizzare il proprio lavoro nel proprio formato, mantenendo il processo di revisione costante e multidisciplinare e aumentando la capacità di evitare errori e identificare le interferenze per migliorare pianificazione, realizzazione, sicurezza e affidabilità. Riguardo invece l’evoluzione nelle metodologie di progettazione in generale, un altro ambito d’interesse del mercato, riguarda le tecniche di rilievo fotogrammetrico per integrare le condizioni esistenti all’interno del progetto di qualsivoglia edificio o infrastruttura. In questo caso, ci viene spesso richiesto Context Capture con il quale è possibile produrre in modo rapido e sicuro modelli in 3D di qualunque dimensione, da oggetti di pochi centimetri a intere città, così da fornire facilmente e rapidamente un contesto reale esistente in cui integrare progettazione e costruzione ed elaborare decisioni operative».
Va detto, tuttavia, che talvolta i benefici dell’utilizzo del Bim non sono immediatamente evidenti al singolo progettista o al piccolo studio, i quali non vedono la necessità immediata di raccogliere, gestire e condividere informazioni sull’asset futuro che si sta progettando.
Requisiti e componenti funzionali, modelli 2D e 3D e reti, dati di classificazione, modifiche, record di manutenzione, dati sull’evento fanno tutti parte di informazioni tecniche che possono essere gestite ed estese durante le fasi operativa e manutentiva, fornendo la base per valutazioni e decisioni su operatività, manutenzione, rinnovo e modifica perché favoriscono processi di analisi tempestivi e aggiornati.
Limiti e prospettive
Nonostante sia in crescita l’adozione della tecnologia digitale, finora i vantaggi in massima parte si sono limitati a singole implementazioni Bim e non a una reale integrazione della modellazione delle informazioni edilizie per migliorare le performance complessive del progetto.
Inoltre, la scarsa produttività e l’inefficienza dei processi sono le prevedibili conseguenze che influiscono sulle performance, poiché l’iter di trasferimento delle informazioni di progetto spesso non è soddisfacente, perché le informazioni restano incomplete, vanno perdute o sono scoordinate.
«Una delle principali sfide affrontate tra le aziende di project delivery, è la natura geograficamente variegata dei team di progetto, che incide su scarsa produttività e inefficienza e determina un accesso alle informazioni che può risultare complesso e causare uno scollamento tra l’ufficio, il luogo di lavoro e il campo. Tuttavia, la disponibilità degli strumenti citati, insieme ad un rinnovato cambio di mentalità, ci fa ben sperare. Un ambiente interconnesso di dati offre standard, processi, flussi di lavoro, strumenti, formazione e report che riducono al minimo il rischio di slittamento dei costi e dei tempi in fase di progettazione e costruzione. Facilita, inoltre, la collaborazione tra i membri del team del progetto e i proprietari-o gestori e aiuta a evitare la duplicazione e gli errori, integrando più fonti di dati in un modello federato».
Futuro a 5D
Due anni fa la società di management consulting McKinsey aveva pubblicato un documento intitolato “Imagining construction’s digital future”, individuando alcune debolezze del settore – piuttosto note a chi opera in questo mercato – come la scarsa produttività, i ritardi nei progetti, i bassi margini, l’aumento della concorrenza e processi di business mediocri. In particolare, in termini di processi tecnologici e aziendali, il comparto dell’edilizia ha adottato le innovazioni con un notevole ritardo rispetto agli altri settori, come ICT o la produzione avanzata.
La medesima società di consulting aveva ipotizzato un investimento di 37 trilioni di dollari sulle infrastrutture nel mondo entro il 2030 per garantire la crescita.
«Tra le aree identificate in cui mantenere vivi gli sforzi – conclude Micaela Cecchin – immaginando una piattaforma di progettazione per il futuro, Bentley pone l’accento sulla Modellazione delle informazioni 5D di nuova generazione. Da un lato, grazie al controllo delle informazioni aggiuntive sul tempo, con un ambiente di costruzione digitale in 4D, come succede con la nostra applicazione Synchro e sulla gestione di progetti , sulla gestione degli asset e innovazione nei processi decisionali e sui rilievi ad alta definizione e geolocalizzazione, infatti i modelli digitali devono essere intrinsecamente geolocalizzati per il posizionamento 3D all’interno del “contesto digitale” del progetto, cioè della visualizzazione digitale del sito di lavoro nell’ambiente interconnesso di dati».