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Autodesk Bim 360, piattaforma unificata su cloud

Bim 360 è una piattaforma unificata che Autodesk ha creato con l’obiettivo di raggiungere tutti i professionisti e tutte le fasi di vita del progetto, collegando i dati in tempo reale, dalla progettazione alla costruzione. Il modello virtuale è solamente uno degli elementi contenuti nel programma, come ci ha spiegato Ilaria Lagazio, Senior Technical Sales Specialist della società.

Una piattaforma che punta su un nuovo concetto di collaborazione, standardizzata e su cloud.

Ilaria Lagazio, Senior Technical Sales Specialist di Autodesk

«Autodesk Bim 360 – ha detto Lagazio – è una piattaforma composta da diversi moduli che si possono combinare a seconda delle proprie necessità: è uno spazio cloud illimitato dove posso invitare altri a collaborare con me, dandogli la licenza per poterlo fare. Nel cloud rimane tutto in memoria, i dati non vengono persi neanche dopo le varie modifiche. Si ha, quindi, la possibilità di avere a disposizione una radiografia del progetto, con tutte le informazioni che vengono collezionate nel tempo».

Quello delle costruzioni è uno dei settori in cui c’è maggiore necessità di rinnovamento, sia per la crisi che ha segnato negli ultimi anni questo comparto, sia perché oggi le tendenze del mercato spingono con forza verso la digitalizzazione.

In passato i programmi Bim si rivolgevano innanzitutto agli architetti, ma oggi le situazioni si sono evolute e le esigenze sono cambiate. Fisiologicamente c’è ancora molta resistenza al Building Information Modeling nel settore dell’edilizia, c’è la forte tendenza a non voler modificare approcci e regole tradizionali. Ma rispetto alle possibilità offerte dalla digitalizzazione dei processi in edilizia, le percezioni cambiano in relazione alle diverse categorie professionali.

Architetti e impiantisti

Gli architetti, già anni fa, avevano abbracciato il Bim con entusiasmo, forse senza rendersi conto completamente di tutte le possibilità di questa metodologia operativa.

«Per altri professionisti, come gli impiantisti – sottolinea Ilaria Lagazio – la situazione è diversa: c’è il confronto con l’attività in cantiere, c’è il rapporto con le varie maestranze che sono abituate da sempre a modalità non strutturate. È nell’integrazione che sta il valore aggiunto. È un po’ lo stesso atteggiamento che c’è attualmente nei confronti del generative design».

Lagazio riconosce che «per alcuni si tratta di una minaccia alla creatività, mentre altri lo sostengono perché questa tecnologia consente di costruire in modo sostenibile. Saremo al giro di boa quando anche le imprese comprenderanno fino in fondo il valore di questa metodologia, lo stesso vale per chi si occupa di facility management».

È qui che si toccherà con mano il vantaggio della gestione del digitale secondo l’impostazione di Autodesk. «In futuro – per Lagazio – saranno, soprattutto, le imprese e gli utenti finali a fare la differenza. Lo sviluppo dell’intelligenza artificiale ci porterà sempre più in questa direzione. Dopotutto, anche il cantiere è una realtà in evoluzione, pensiamo alla robotica, agli esoscheletri che stanno cominciando a diffondersi per aiutare gli operai nelle mansioni più faticose. All’estero questo sta già succedendo».

Bim su cloud: maggiori guadagni dei progetti

Autodesk ha individuato vari modi in cui la collaborazione progettuale basata su cloud può contribuire ad aumentare i margini di guadagno dei progetti Bim e trasforma il lavoro dei professionisti della progettazione.

Si parte dalla riduzione degli errori di progetto e dei conflitti tra i dati, per passare a un completamento più rapido dei progetti, anche in virtù del lavoro in mobilità. La sede di lavoro virtuale ottimizza i costi di gestione IT, così come quelle di coordinanamento, che lasciano spazio a progettazione e incarichi e e danno trasparenza a progetti e metodi

Come usare al meglio il Bim: leggi il documento di Autodesk

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