Stampare case in 3D a Km 0, senza intervento umano, anche in luoghi privi di elettricità, utilizzando solamente fonti di energia naturali. Dare un’abitazione a chi l’ha persa per una calamità naturale in 24 ore o realizzare un edificio con complessità geometriche fin qui mai ipotizzate, superando i limiti imposti dalle attuali tecniche di costruzione. La rivoluzione sociale ed economica dell’edilizia parte proprio dal mondo della stampa 3D, tema che troverà ampio spazio all’interno di 3DPrint Hub, l’appuntamento che dal 5 al 7 marzo 2015 a Fieramilanocity farà incontrare l’universo della stampa 3D con il mondo produttivo italiano. Dall’aerospaziale al mondo delle costruzioni, passando per l’arredo e l’arte, così come l’automotive, la nautica, la meccanica, il medicale, la calzatura e la gioielleria: saranno molteplici le applicazioni pratiche della stampa 3D che verranno affrontate durante la tre giorni organizzata da Senaf
Nel corso di 3DPrint Hub sarà possibile osservare dal vivo il funzionamento di una stampante che rende possibile questo scenarii: la Giga Delta di 4 metri di Wasp Project, un modello capace di stampare una casa in contesti ambientali difficili grazie alla sua maneggevolezza che le permette un trasporto e un montaggio facile e rapido.
«Il nostro obiettivo – commenta il fondatore di Wasp Project Massimo Moretti – è quello di riuscire a stampare case utilizzando solamente le energie rinnovabili e a costi decisamente contenuti. Per questo abbiamo scelto l’approccio delta (con il movimento del solo estrusore) che consente un consumo 10 volte minore rispetto alle stampanti a portale uscite in Cina e negli Stati Uniti. Il fabbisogno di energia della Gigadelta è infatti di circa 300 watt, perfettamente gestibile con una batteria e pochi metri quadri di pannelli solari».
Una rivoluzione che investe non solo il mondo delle costruzioni viste in chiave sociale, ma anche l’intero settore della progettazione e dell’architettura per i quali si sta aprendo un nuovo capitolo. Grazie alle nuove tecnologie di stampa, come la D-Shape sviluppata da Enrico Dini, è possibile realizzare edifici di vario tipo e forma anche con complessità geometriche impensabili fino a 10 anni fa, tramite una macchina che deposita un legante liquido per strati successivi di materiale granulare.
«Possiamo affermare – dice Dini – che grazie al 3D Printing la tecnica manuale che è stata utilizzata fino ad oggi si rinnova e diventa “3D Layering Additive Manufacturing method”. Si tratta di un vero e proprio processo di fabbricazione digitale via computer che apre infinite opportunità per tutto il settore edilizio che finalmente vedrà al tempo stesso da una parte ridurre i tempi di costruzione e dall’altra massimizzare il rapporto fra volume stampato e materiale granulare impiegato».
Con la stampa 3D viene quindi superato il limite della complessità della realizzazione dei progetti e l’unica barriera rimasta è solamente la fantasia dell’architetto, l’idea del progetto. Già oggi, infatti, è possibile realizzare porzioni di fabbricato di forma libera per erigere case a muratura armata con isolanti interni e presto potremo vedere le prime costruzioni che fino a qualche anno fa erano definite come futuristiche. Nasce l’era dell’architettura e dell’edilizia personalizzata.
Durante i tre giorni di manifestazione, 3DPrint Hub proporrà un’area espositiva riservata a produttori di stampanti, scanner e software, materiali, tecnologie additive e nuovi servizi per la stampa 3D, affiancata da numerose aree dimostrative, workshop, convegni, dibattiti, aree mostra e presentazioni tecniche.
Tutte queste iniziative consentiranno alle aziende di comprendere e valutare al meglio l’opportunità e i vantaggi dell’integrazione della stampa 3d con le tradizionali fasi produttive: processo realizzativo più efficiente, maggiore innovazione, riduzione dei tempi di immissione sul mercato di nuovi prodotti, riduzione dei costi di sviluppo e prototipazione, contenimento degli sprechi, produzione di volumi ridotti e prodotti personalizzati.